contro - divieti

Anche a Ferragosto fumo. Nessun tabaccaio con distributore nei paraggi, perciò vado al paese vicino attorno a mezzogiorno.
Trovato il distributore, oltre all’importo dovuto, mi viene richiesta una tessera elettronica che determini la mia identità. Ho sempre evitato di comprare sigarette ai distributori automatici in fuori orario per evitare di dover dichiarare la mia identità ad una macchina tramite un documento, ma oggi è Ferragosto ed i tabaccai sono alle Maldive.
Infilo la tessera, prendo le mie sigarette borbottando e sto risalendo in macchina quando arriva un ragazzo in moto che poteva avere 17/18 ani. Prende i suoi soldi, li infila, sceglie il pacchetto di sigarette che vuole e non scende nulla. Poi vede la scritta che invita ad infilare il documento. Sto a guardare perché mi interessa scoprire come si comporta la gente davanti alle infinitesime seccature di questa società iper protettiva ed invasiva come una mamma collosa.
Al ragazzo esce un fumetto di quelli con i ghirigori e gli vedo le labbra che intessono un rosario sottovoce. Poi cerca nel portafoglio e tira fuori il tesserino del codice fiscale, compreso nella rosa dei documenti accettati. Lo infila e..nulla: carta non letta.
A questo punto è incazzato. Sono lì a due passi, mi avvicino e, in silenzio, tiro fuori la mia tessera, la inserisco e gli dico: rimetti dentro i tuoi soldi e fatti una bella fumata, che questi stronzi, per proteggerti, ti tolgono qualsiasi libertà.
Inutile dire che mi ha ringraziato. Di nulla, gli ho detto, ma tieni presente quello che ti è capitato: in questa Italia libera non puoi nemmeno farti una fumata se non hai i documenti elettronici che ti devi sempre portare appresso, come se ci fosse il coprifuoco.
Mi ha sorriso forse pensando che fossi un pazzo andato fuori di testa per il caldo.
Che fumare non sia bene sono io il primo ad ammetterlo, ma quello che mi contraria sono queste piccole soppressioni della libertà individuale. Non tanto piccole, perché se le mettiamo assieme tutte scopriamo che siamo circondati da innumerevoli interdizioni mobili ed emotive, perbeniste e ipocrite, tali da restringere sempre più il campo d’azione dei non inquadrati.
Trovo che sia ragionevole non vendere direttamente le sigarette ai minori, anche se non vedo perché io non possa essere libero di mandare mia figlia di sedici anni a comprarmele. Che sia ritenuto disdicevole anche il gesto di acquistarle per me?  E' anche ragionevole non fumare nei locali pubblici, ma inizialmente non era stato detto che si potevano fare delle sezioni per fumatori opportunamente ventilate? E’ forse meglio vedere assiepati i fumatori davanti ai locali? Proteggere chi non fuma è corretto, ma a livello di principio, se si vuole applicare un principio, si deve tenere conto di tutti, non solo chi si vuol proteggere. Non è comunque che i fumatori si siano ridotti di numero da quando è applicata la restrizione nei locali, anzi, dato che fumare è un atto individuale con forti valenze sociali, ecco che i fumatori che si ritrovano fuori al freddo socializzino perché hanno una discriminante in comune, rafforzando quindi l'attaccamento al gesto, non tanto al bisogno.
Le statisctiche dicono che ora si fuma molto di più e con più gusto.
La legge cieca (ed il business) marciano trionfali macinando tutto. Sì perché ora non c'è solo il business del tabacco, ma si è aggiunto quello dei distributori automatici i quali, per essere a norma di legge, ora hanno il loro onnipresente lettore di card ed il software per determinare l'età di chi la infila, come se un minorenne in compagnia di un maggiorenne non si facesse prestare la tessera dall'amico o, peggio, fregandola al padre.
Questo per quanto riguarda il fumo e l’acceso al fumo dei minori.
Ma quello che mi fa ancora più incazzare, letteralmente andare in bestia, è che il famigerato codice Rocco non è più in vigore, eppure un cittadino non può comprare le sigarette se non dà le sue generalità che vengono oltretutto registrate e possibilmente memorizzate per qualche indagine di mercato del cazzo o qualche statistica, diffusa ad arte per “informare” e terrorizzare o scandalizzare, al fine di mantenere la passività della popolazione sotto controllo.
Tra l’altro vedo un conflitto con la famigerata tutela della privacy, che riteniamo tanto importante e che ci obbliga a firme e clic (accetto-clic) per sollevare tutti gli enti privati o pubblici con i quali abbiamo a che fare (preferivo quando la legge sulla privacy non esisteva, perché, essendo il dato anagrafico privo di costrizioni, era meno allettante dal punto di vista commerciale).
Se ho passato la tessera sanitaria nella macchinetta per ottenere un pacchetto di Marlboro Lights, non è che un giorno la ASL mi scriverà una bella lettera per annunciarmi che è stato deciso di limitarmi l’accesso (con ticket) ad alcune prestazioni perché è stato statisticamente accertato che tutti i fumatori schedati dalle macchinette richiedono di essere curati dalla tosse? Tutto ciò sempre nel regime di monopolio di Stato dei Tabacchi che è stato "mascherato" sotto una privatizzazione di quelle che solo in italia (minuscolo) si fanno.
Quando vado dal medico, per la maledetta tutela privacy, non posso nemmeno farmi lasciare le ricette su un tavolo dell’ambulatorio e devo perdere ore produttive per andare di nuovo al cospetto del medico e farmi consegnare le ricette, piuttosto che trovarmele pronte qualche giorno dopo nella sala d'aspetto.
Oppure, se vado nella mia banca, ma in una diversa agenzia da dove ho il conto corrente, non posso farmi cambiare un assegno perché ogni agenzia ha una sua tutela della privacy “privata” per i suoi clienti correntisti. Ma se voglio farmi una paglia, allora la privacy non esiste più. I dati che vengono letti, chi mi assicura che vengono cancellati? A quale garante e responsabile incaricato della privacy assunto dal tabaccaio devo rivolgermi per richiedere la cancellazione dei miei dati? Chi mi paga tutto questo tempo che perdo per tutelare la mia libertà, ora che me ne tolgono un centimetro al giorno? Eppure, sotto elezioni, i partiti ti telefonano a casa con voci registrate dei loro leader per chiedere voti. Possono? Chi gli ha dato il mio numero privato di casa che non compare sugli elenchi?
Sono schifatissimo, e voi?

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