La matura

Domattina mia figlia ha la prova d'esame di maturità. Non posso fare a meno di riandare al mio esame ed quale svolta sia stata nella mia vita. E' stato il primo passo di allontanamento graduale dalla spensieratezza totale, ma anche dai tormenti altalenanti della adolescenza in bilico tra lo smorzarsi dell'infanzia, la tensione verso il futuro e un'indipendenza anelata.
Il primo di tanti altri passi fatti senza una visione diretta del poi, pur cercando di intravedere le conseguenze. E' come si fosse aperta periodicamente una serie di sipari su scene scarsamente illuminate, poi recitate, talvolta replicate per passare oltre, anche di pochi metri, ma sempre al di là di coltri spesse.
Se guardo indietro ora colgo più precisamente i momenti di cambiamento, ma il primo coincide sempre con quello che domani mia figlia inizia ed attraversa. Anche se ve ne sono di precedenti, questo è il primo affrontato in comune con altri poi persi o ritrovati nel ramificarsi di vite differenti.
Ho rivisto pochi giorni fa i mei compagni di allora e la vicinanza di questa scadenza che ora le tocca sembra gettata lì a bella posta per rifletterci. Ho osservato nei giorni scorsi le foto che ha pubblicato, scattate nell'ultimo vero giorno di scuola. Un gruppo di amiche tutte abbracciate, pose già velate di commemorazione ad uso futuro, sorrisi di compiacimento per qualcosa appena superata, tinti di una nostalgia ancora senza nome.
Vederla percorrere gli stessi passi con i suoi modi diversi dai miei, trenta e più anni di differenze culturali, formative, affettive, mi fa sentire che il giro completo di una ruota si compie e non si può fermare, non si deve fermare. Non è sgomento nostalgico della gioventù perduta, nemmeno l'alito di morte che soffia più spesso per l'invecchiare lento, quello può coglierci in ultima fatale sorpresa senza poterlo raccontare a nessuno.
Un pensiero in fondo alla coscienza sta formandosi come una luce flebile e persistente, si incastrano ora pezzi prima sparsi a caso sul tavolo di questo gioco le cui regole non si sono mai imparate tutte.
Sono affascinato per come le cose divengono, di come esse fluiscano nella coscienza attraversandola in cicli compresi solo quando chiusi. Tuttavia la comprensione è solo un attimo impalpabile, scivola presto dalla mano già distratta e protesa all'avvicinarsi di altro che mi sorprende.

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